La tiroide è una ghiandola endocrina situata nella regione anteriore del collo: il suo compito principale è quello di produrre gli ormoni tiroidei, funzionali a tutto il nostro organismo. Questi ormoni controllano importanti processi biologici come, ad esempio, la regolazione di numerose funzioni metaboliche.
In questo articolo, esamineremo in dettaglio le cause, i sintomi e i trattamenti dell’oftalmopatia tiroidea, con un focus particolare sulla gestione della diplopia e della miopatia distiroidea.
Disfunzioni della tiroide e impatto sulla salute oculare
La tiroide potrebbe andare incontro a patologie e processi infiammatori che ne pregiudicano il buon funzionamento. Questi processi possono essere causati da fattori esterni oppure interni. In questo secondo caso si parlerà di tiroiditi autoimmuni. Le più note tiroiditi autoimmuni sono quella di Hashimoto e la malattia di Basedow Graves. Queste patologie possono avere delle ripercussioni sulla salute oculare.
Inoltre, la tiroide controlla la temperatura corporea, il battito cardiaco, la respirazione, lo sviluppo del sistema nervoso centrale e l’accrescimento corporeo. Rappresenta quindi una sorta di centralina che gestisce, monitora e organizza una serie di equilibri molto delicati dai quali può dipendere il benessere dell’intero organismo.
Patologie oculari correlate alla tiroide
Le patologie oculari correlate alle malattie tiroidee, soprattutto all’ipertiroidismo della malattia di Basedow-Graves, sono conseguenza di un processo autoimmune progressivo capace di compromettere in modo importante la visione e la qualità della vita dei pazienti. A tutt’oggi l’Orbitopatia Tiroidea non ha una patogenesi completamente conosciuta ed è il risultato di una complicata interazione tra suscettibilità genetica e fattori ambientali (tra questi un ruolo importante è riconosciuto al fumo e agli stimoli stressanti gravi).
Sintomi visivi dell’oftalmopatia tiroidea
Numerosi sono i segni e i sintomi. Le tiroiditi possono generare un disturbo oculare chiamato oftalmopatia. L’oftalmopatia è maggiormente frequente nella malattia di Basedow Graves, ma può capitare che si manifesti anche in concomitanza con la malattia di Hashimoto o con altre tiroiditi.
I sintomi principali sono:
· ipertrofia dei muscoli oculari
· iperplasia dei muscoli oculari, con conseguente esoftalmo (ovvero protrusione del bulbo oculare verso l’esterno)
· ritenzione di liquidi
· accumulo di grasso nei tessuti connettivi oculari
L’esoftalmo può determinare:
· problemi nelle visione binoculare e diplopia (visione doppia)
· annebbiamento visivo o sensazione di calo visivo
· sensazione di corpo estraneo
· iperlacrimazione o secchezza oculare marcata e persistente
· fotofobia
· aumento della pressione intraoculare
· riduzione della frequenza dell’ammiccamento
Tipicamente i pazienti presentano uno sguardo fisso, sbarrato dovuto alla tipica retrazione palpebrale che può essere isolata o coesistere con l’esoftalmo (occhio sporgente). Frequente è l’iperemia congiuntivale e l’edema palpebrale.
L’esoftalmo è una delle manifestazioni più note dell’oftalmopatia e consiste nella progressiva protrusione (simmetrica o asimmetrica) dei bulbi oculari. Frequenti sono anche le alterazioni della motilità oculare e la conseguente diplopia (visione doppia) causata da infiammazione, fibrosi e degenerazione della muscolatura oculare estrinseca (miopatia restrittiva). Nei casi più gravi anche la vista del paziente può essere in pericolo per una compromissione della cornea o del nervo ottico.
Cosa è la miopatia distiroidea?
La miopatia distiroidea è la diplopia che si presenta nelle persone con problemi alla tiroide. È una disfunzione dei muscoli dell’occhio per cui è ostacolato il normale e simmetrico movimento oculare di uno o di entrambi gli occhi. Essa è dovuta a modificazioni del contenuto (grasso e muscoli) dell’orbita che insorgono frequentemente nel morbo di Basedow.
Spesso il deficit del movimento si accompagna ad una retrazione della palpebra superiore ed a un esoftalmo (occhio sporgente). Si manifesta in diversi modi, più frequentemente si presenta come una impossibilità dell’occhio a guardare verso l’alto (deficit elevazione) con conseguente strabismo verticale e diplopia (visione doppia). Spesso il paziente per cercare di diminuire il disturbo della diplopia assume una posizione di torcicollo con mento elevato.
Come si cura la oftalmopatia tiroidea
La prima priorità è sempre ricreare l’eutiroidismo, anche se qualche volta, l’oftalmopatia tiroidea prosegue nonostante la funzione tiroidea sia stata normalizzata.
Trattamenti per l’oftalmopatia tiroidea
Il trattamento dell’oftalmopatia tiroidea si svolge in due fasi:
- Nella prima fase si preserva la vista con uso di lubrificanti per correggere la cheratopatia da esposizione, chiusura artificiale delle palpebre la notte e la decompressione orbitaria chirurgica è adottata in caso di compressione del nervo ottico. Questo periodo della malattia può durare anche anni e richiede un attento monitoraggio.
- Nella seconda fase del trattamento si procede a correggere le alterazioni fibrotiche stabilizzate dei tessuti e dei muscoli perioculari; la decompressione orbitaria può essere utilizzata per correggere proptosi sfiguranti, la chirurgia sui muscoli extraoculari è usata per correggere gli strabismi provocanti diplopia e la chirurgia delle palpebre è utilizzata per correggere la retrazione palpebrale.
Come si corregge la diplopia?
La diplopia, una volta stabilizzata, può essere migliorata con prismi nei casi di piccole deviazioni, e/o con la chirurgia. Nei casi che presentano diplopia si rende utile la prescrizione temporanea di lenti prismatiche (atte a spostare le immagini). Quando questa misura si rivela insufficiente o se si prevede una disfunzione muscolare irreversibile è necessario intervenire chirurgicamente sui muscoli oculomotori interessati.
La chirurgia dello strabismo tiroideo implica il riposizionamento dei muscoli fibrotizzati per migliorare l’allineamento oculare.
Lo scopo dell’intervento di strabismo è quello di ridurre o eliminare la visione doppia (diplopia) che si verifica in quei casi in cui gli occhi perdono il loro movimento sincrono. Questa alterazione è causata da uno o più muscoli oculari (di solito il muscolo retto inferiore) che sono interessati da una contrattura fibrosa come conseguenza delle alterazioni dovute all’infiammazione e dall’edema dei muscoli stessi.
Dott.ssa Sara Toma Ortottista a Milano
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