Medicina Omeopatica Veterinaria: un caso clinico interessante

Rileggendo un mio scritto “Medico e veterinario: due figure professionali distinte” di qualche tempo fa, mi accorgo che al termine dell’articolo ho lasciato in sospeso un caso clinico interessante.

E’ quello descritto oggi.

Il caso clinico

Le h. 8.30 di una giornata di febbraio particolarmente fredda e umida.

Da 10 giorni piove ininterrottamente giorno e notte.

Le condizioni metereologiche non prevedono miglioramenti. “Dottore è già aperto? Posso entrare?”

Un uomo tiene in braccio un cane di piccola taglia, meticcio, fulvo, pelo raso, maschio intero di 9 anni (D: Domanda, R: Risposta).

D: “Di cosa si tratta?”

R: “Il cane è di mia sorella. È lei che ha detto di portarlo dal veterinario ed eccomi qua. Il cane mangia poco e poi è strano. Da un po’ di tempo è così. Non vorrei che qualche vicino gli abbia dato del veleno.”

D: “Mi può raccontare qualcosa?”

R: “Il cane è di mia sorella. Io non sono quasi mai a casa, sempre fuori per motivi di lavoro. È da parecchio che è così.”

D: “Che sintomi ha? Per quale motivo è qui!”

R: “Veramente non saprei. Il cane è di mia sorella!”

Mi convinco di non poter ottenere alcun tipo d’informazione. L’uomo è completamente ignaro sia dei sintomi che delle abitudini del cane.

Inutile proseguire in questa direzione, è come muoversi in un vicolo cieco. In queste situazioni limite il dr. S.C.F. Hahnemann, fondatore della M.O., suggerisce al medico di affinare l’osservazione clinica del malato.

Solo lui è in grado di aiutarlo.

per art. veterinaria

Il linguaggio del corpo

Cane longilineo, arti sottili, torace stretto, testa ben proporzionata con angoli spigolosi, corpo asciutto, assenza di grasso sottocutaneo, muscolatura ben sviluppata.

Non emergono elementi utili all’auscultazione toracoaddominale.

Temperatura corporea nella norma come i linfonodi esplorabili.

Teso, tremante, per nulla rilassato, testa distesa in avanti, regione del collo indurita alla palpazione.

Nessun movimento in lateralità e globi oculari fissi come se fosse costretto a guardare in avanti.

Rigidità delle mascelle che restano contratte: non riesco ad aprire la bocca.

Dorso cifotico.

La schiena si piega su di un lato come fosse tirata lateralmente da qualcosa, la colonna vertebrale non assume la posizione fisiologica.

Sospetto la presenza di crampi muscolari.

Regione lombo-sacrale rigida, zampe anteriori rigide, contratte con falangi aperte e unghie rivolte verso il basso come per fare presa sulla superficie.

Situazione analoga a carico del treno posteriore.

Muscolatura addominale tesa come una lastra in cemento.

Il paziente non si sottrae alle manipolazioni né manifesta reazioni particolari.

Come lo metto sta.

Chiedo di adagiare il cane a terra per valutarne l’andatura ed assume la posizione della sfinge egiziana.

Il bacino non è a contatto col pavimento ma lievemente sollevato.

Si solleva, barcolla, i movimenti sono contratti, zampe anteriori rigide, zampe posteriori allargate per mantenere la postura, tenta qualche passo ma assomiglia ad un burattino di legno.

Cammina senza flettere le zampe.

La coda è rigida e si muove ritmicamente con spostamenti laterali lievi ma continui.

Gli ostacoli davanti a lui riesce a distinguerli: la vista è conservata.

Ad un certo momento sembra volersi scuotere come fanno i cani partendo dalla testa fino alla coda ma accenna solo un lieve movimento rotatorio della testa che abortisce subito.

Analisi e commento del caso

L’avvelenamento da stricnica determina l’insorgenza di crampi muscolari, contrazioni tetaniche e rigidità.

Può coinvolgere l’intera muscolatura del corpo.

Veleno rapidamente mortale.

La frase “È da parecchio che è così” esclude l’ipotesi di avvelenamento.

Il tetano ha caratteristiche affini. Non sono presenti ferite sul corpo e mancano alcuni sintomi caratteristici della sindrome.

Diagnosi: rigidità muscolare generalizzata associata a crampi.

Davanti al naso

La soluzione, spesso, è davanti ai nostri occhi.

Come veterinario “omeopata” non devo mai omettere e/o sottovalutare le informazioni verbali riferite in occasione della visita clinica.

L’uomo ha esordito dicendo “Da un po’ di tempo è così”.

La frase, di per sé irrilevante, viceversa, racchiude l’indizio chiave per la risoluzione del caso.

 Sembra un controsenso ma è proprio così. Nel mio lavoro devo tenere conto di tutti gli elementi nessuno escluso.

Spesso sono quelli più insignificanti  ad avere una posizione rilevante.

Risposte inattese

Mi sono chiesto: perché il cane manifesta proprio ora questa patologia di natura reumatica?

Cosa può averla innescata?

Potrebbe sembrare una coincidenza ma le condizioni metereologiche di questi ultimi 10 giorni hanno avuto un peso determinante nell’insorgenza della patologia canina.

Pioggia e freddo umido sono stati incessanti e, purtroppo, sono loro i veri responsabili della rigidità muscolo-tensiva del paziente.

Molti i rimedi omeopatici disponibili ma, in queste condizioni  di umidità particolare, solo uno è in grado di sbloccare la situazione.

 E’ un rimedio omeopatico vegetale: 4 gocce in bocca tre volte al giorno per 7 giorni.

Dopo soli 48 ore ricevo la telefonata della sorella: “Dottore mi scuso se non sono potuta venire di persona ma ero molto preoccupata per il cane. Dopo la terza somministrazione si è ripreso a meraviglia. Adesso mangia, beve, si muove con scioltezza ed è tornato vivace come prima.

Grazie di cuore!”

Dr. Luca Antonioni – veterinario omeopata unicista a Brescia

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