La Vitamina D, un vero e proprio ormone che si trova in forma D2 (ergocalciferolo) e D3 (colecalciferolo), può essere sintetizzata nell’organismo umano grazie all’azione dei raggi UV sulla pelle o essere assunta, in minor quantità, con il cibo (alcuni pesci grassi, latte e derivati, uova, fegato e verdure verdi, soprattutto olio di fegato di merluzzo).
Tali sostanze ormonali incidono e regolano il metabolismo minerale osseo, tant’è che ormai da diverso tempo sono ben note le gravi conseguenze in caso di carenza di Vitamina D, specialmente a livello scheletrico.
Cause di ipovitaminosi D
I fattori che contribuiscono alla carenza di Vitamina D sono molteplici:
- Insufficiente esposizione al sole,
- Scarsa assunzione di alimenti contenenti Vitamina D,
- Presenza di particolari malattie renali ed epatiche,
- Pelle scura,
- Uso eccessivo di creme solari protettive che inibiscono la sintesi della Vitamina D,
- Aumentato fabbisogno (es. gravidanza, allattamento),
- Uso di farmaci e stili di vita scorretti (es. abuso di alcool).
Conseguenze
Le conseguenze più acclarate di ipovitaminosi D sono:
- Rachitismo,
- Osteomalacia,
- Osteoporosi,
- Denti deboli e più sensibili alla carie.
Oggi, tuttavia, si è dimostrato che l’ipovitaminosi D incide anche sul buon funzionamento di altri organi e tessuti; per esempio, può avere effetti immunodepressori, deficit cardiovascolare e rappresentare una causa di parodontite.
E’ in fase di studio la correlazione tra ipovitaminosi D e depressione.
Sintomi
La carenza di Vitamina D si manifesta quando il livello è già molto scarso con sintomi quali:
- fragilità delle ossa.
- Debolezza
- Dolori articolari.
- Stanchezza
Effetti sul metabolismo osseo della Vitamina D
La Vitamina D, in forma D3 colecalciferolo contribuisce in modo molto significativo al riassorbimento del calcio a livello renale e intestinale.
Il suo ruolo nel metabolismo osseo permette la deposizione del calcio nel tessuto osseo, rafforzandolo, e, secondo alcuni studi sperimentali, agisce direttamente sulle cellule, creando un rapporto stabile fosfo-calcico. Nei bambini favorisce la crescita.
Da ciò ne consegue che la carenza di Vitamina D inficia la qualità delle ossa.
Rachitismo
Nel Rachitismo, malattia tipica dell’età pediatrica che intacca la parte organica dell’osso, ovvero responsabile della crescita, la mineralizzazione del tessuto osseo è ridotta; è assente, o comunque fortemente ridotta, la calcificazione dei dischi cartilaginei di accrescimento.
Questo comporta malformazione delle ossa o estrema fragilità con conseguente facile esposizione alle fratture.
Osteomalacia
Di carattere metabolico è l’Osteomalacia, una patologia causata da un difetto di mineralizzazione ossea. La microarchitettura ossea risulta nella norma, ma nettamente insufficiente è la presenza dei minerali che contribuiscono alla fortificazione ossea.
La conseguenza è ossa dolenti e facili fratture.
Osteoporosi
Nell’Osteoporosi, malattia sistemica dello scheletro, la mineralizzazione è normale, ma l’architettura ossea è degradata al punto da ridurre la massa minerale ossea.
La conseguenza è un indebolimento osseo molto accentuato, con aumentato rischio di fratture anche in conseguenza di banali cadute. E’ una patologia comune nelle persone anziane; nelle donne è accentuata dalla menopausa, dove la carenza di estrogeni agisce accelerando la perdita di tessuto osseo
Diagnosi di ipovitaminosi D
Per misurare i livelli ematici di vitamina D è sufficiente richiedere il dosaggio del 25-OH-D, che si esegue tramite un semplice prelievo sanguigno.
Si parla di carenza quando la concentrazione di 25-OH-D è inferiore alle 30 nmol/l (12 ng/ml); in caso di insufficienza, la concentrazione della vitamina è tra 30 nmol/l e 75 nmol/ (12-30 ng/ml).
Terapia
In caso di carenza o di insufficienza è necessario:
- aumentare la produzione attraverso maggiore esposizione della pelle alla luce solare, ma tenendo conto dei danni da raggi solari;
- aumentare l’assunzione adottando una alimentazione ricca di cibi in cui è maggiormente contenuta oppure può essere utile utilizzare integratori specifici.
Lavinia Giganti