L’intervento di trasposizione ossea secondo Latarjet è una tecnica riparativa per l’instabilità anteriore di spalla. L’indicazione principale è ancora rappresentata dai casi d’instabilità con importante deficit osseo del margine glenoideo o dai pazienti con recidive di lussazione, dopo precedenti tentativi di stabilizzazione sulle parti molli.
Pur tuttavia, è ormai accertato che la recidiva di lussazione dopo un intervento sulle parti molli, è correlata, oltre che alla presenza radiografica di deficit ossei, anche ad altri fattori di rischio clinici (età, richieste funzionali del paziente, eccetera).
Recenti strumenti validati dalla letteratura, quali il concetto di glenoid track e l’ISIS score, possono aiutare il chirurgo a porre l’indicazione per un intervento secondo Latarjet anche in pazienti con minimo deficit osseo glenoideo, con pochi episodi di lussazione o non sottoposti a precedenti interventi chirurgici. Non esistono tuttavia in letteratura algoritmi terapeutici che contemplino una contemporanea valutazione dei fattori di rischio radiografici e clinici del paziente.
Attraverso un’analisi della letteratura, abbiamo sviluppato un algoritmo terapeutico che sia da ausilio per il chirurgo ortopedico nel valutare quando sia preferibile eseguire un intervento secondo Latarjet rispetto a un intervento di stabilizzazione sulle parti molli.
Come selezionare i pazienti adatti?
I pazienti candidati ad un intervento chirurgico per instabilità anteriore di spalla sono inizialmente distinti secondo lo score ISIS: nei pazienti con score>4 è indicato intervento secondo Latarjet, mentre nei pazienti con score ≤4 è indicato intervento di stabilizzazione sulle parti molli, solo se assenti lesioni ossee o quando un’eventuale lesione ossea omerale è posta all’interno del glenoid-track.
Nell’epoca della chirurgia artroscopica può sembrare anacronistico discutere dell’intervento secondo Latarjet effettuato in maniera “open” tradizionale. Tuttavia, la sempre migliore conoscenza delle tecniche “open” e delle lesioni anatomo-patologiche presenti nell’instabilità gleno-omerale ci conduce ad un nuovo approccio nel decidere quando eseguire l’intervento secondo Latarjet, che sia per via artroscopia oppure in maniera “open”. Una corretta indicazione operatoria rimane infatti la base per un atto chirurgico sicuro ed efficace.
L’algoritmo proposto rappresenta un utile ausilio per porre indicazione ad intervento secondo Latarjet per l’instabilità anteriore di spalla, anche in pazienti senza importanti deficit ossei gleno-omerali.