Il pregnenolone è un ormone derivante dal colesterolo, viene prodotto dalle ghiandole surrenali, dal cervello, dal fegato, dalla pelle, dai testicoli e dalle ovaie. È il precursone del DHEA, degli ormoni sessuali femminili e maschili (estrogeni e testosterone) e dell’ormone dello stress (cortisolo).
Vengono prodotti più 150 ormoni steroidei a partire dal pregnenolone, nell’uomo è favorita la produzione di testosterone, nella donna la produzione di estrogeni.
Cosa provoca una sua carenza
Il pregnenolone è il primo prodotto metabolico che si forma dopo l’assorbimento del grasso proveniente dall’alimentazione, la sua produzione con l’avanzare dell’età cala e con esso anche i suoi prodotti, dunque un suo deficit comporta un invecchiamento precoce; in condizioni di stress viene convertito in cortisolo piuttosto che in ormoni sessuali, causando alterazioni dello stato energetico e del metabolismo.
Perchè integrarlo e come monitorarlo
L’integrazione con il pregnenolone è stata vista alleviare lo stress, la depressione e migliorare il benessere generale. Diverse ricerche dimostrano i suoi effetti benefici sul sistema nervoso e il ripristino dei processi di apprendimento e mnemonici; viene anche utilizzato nella cura delle artriti, di diverse patologie croniche come Alzheimer, Parkinson, diabete, sclerosi multipla, ma anche nelle malattie autoimmuni come il Lupus, nei casi di iperplasia prostatica e nella perdita di peso e benessere della pelle. Ovviamente il dosaggio e l’eventuale integrazione devono essere consigliati e prescritti da un medico competente e ricontrollato nel tempo. Per questo è importante tenere sotto controllo i livelli del pregnenolone, possibile presso IMBIO attraverso un esame salivare più preciso e meno invasivo rispetto all’esame su sangue.
Dott.ssa Anna Di Dio – Dott Alessio Tosatto (Nutrizionista IMBIO)