Siamo sempre più sensibilizzati dai media sull’Infarto, ci può dare qualche consiglio per evitarlo?
Ogni anno circa 160.000 italiani vengono colpiti da infarto del miocardio. Il riconoscimento della patologia e il trattamento precoce dei soggetti colpiti hanno portato a una riduzione netta della mortalità e a un maggior numero di ritorni a una vita normale.
L’infarto determina una riduzione acuta del flusso di sangue ossigenato a una zona del cuore a causa di un coagulo di sangue che si forma spesso a livello di una placca aterosclerotica e porta a un danno del tessuto miocardico.
L’estensione e la gravità di questo danno dipendono da molti fattori: la sede della lesione, la durata dell’ischemia, l’eventuale conformazione anatomica delle coronarie, la presenza di fattori secondari come diabete e ipertensione, la possibilità di eseguire determinate terapie nel più breve tempo possibile.
Possiamo riconoscere dei sintomi sospetti?
È importante riconoscere i sintomi e intervenire rapidamente.
La comparsa di un dolore toracico, associato o meno a sudorazione fredda e abbondante, con debolezza e affanno, deve portare immediatamente l’individuo a contattare il 118 per l’ambulanza, oppure a farsi portare all’ospedale più vicino. Un dolore breve, una fitta o un dolore che cambia con i movimenti e con gli atti del respiro di solito non è sintomo di infarto. Il ricovero in una Unità Coronarica, la trombolisi o l’angioplastica negli individui colpiti da infarto del miocardio sono il trattamento più adeguato per questa grave malattia e per le sue complicanze.
Ma si può prevenire, in che modo?
Il controllo dei fattori di rischio, di cui mai troppo si sottolinea l’importanza, un buon rispetto delle prescrizioni dei farmaci, una riduzione degli eventi stressanti e un valido controllo cardiologico periodico portano l’individuo colpito da infarto al ritorno con soddisfazione a una vita normale, anche lavorativa. Vi sono situazioni che impongono accertamenti più specifici, mi riferisco a Coronaro TC o Coronarografia, RM cardiaca, Scintigrafia.
Il mio protocollo specifico, basato sui più noti e comuni fattori di rischio cardiovascolare (familiarità, ipertensione, fumo, colesterolo, diabete, obesità viscerale, sindrome metabolica , ecc.) attribuisce un punteggio (Score risk) e quando la somma dei valori raggiunge un valore soglia (Score border risk ) è indicato lo studio più approfondito.