La chirurgia dello sguardo, come la chiamava la mia maestra, Dr.ssa Darina Krastinova, è una chirurgia molto complessa, perchè il risultato desiderato si ottiene grazie alla somma di piccolissimi particolari.
Credo si debba parlare di “espressione” degli occhi piuttosto che di forma, l’aspetto finale dipende, infatti, dalla posizione delle sopracciglia e dei canti (le due estremità palpebrali), oltre alla posizione della palpebra inferiore e della palpebra superiore.
Avere un “occhio da star” (cito sempre la Dr.ssa Krastinova – Chirurgia orbito-palpebrale – Hopital Foch Suresnes Paris) significa avere l’angolo esterno dell’occhio appena più alto dell’angolo interno, la palpebra inferiore è piuttosto tesa e non “sfiancata”, la coda del sopracciglio è più alta del piede.
L’occhio giovane ha delle caratteristiche che, al di là della forma, sono costituite da una palpebra superiore piena, assenza di rughe perioculari e di distensione della palpebra inferiore a causa delle ernie di grasso.
L’invecchiamento provoca il cedimento dei tessuti cutanei e sottocutanei con caduta del sopracciglio, che conseguentemente provoca un’accentuazione dell’eccesso di cute della palpebra superiore al canto esterno, che quindi “sembra” più basso, e la palpebra inferiore viene distesa e si “arrotonda” producendo uno sguardo triste e stanco.
In tutto ciò, l’aumento di rughe sulla superficie della cute dipende dall’attività della muscolatura mimica negli anni.
La chirurgia, associata a peeling o laser, riesce a migliorare molto l’aspetto delle palpebre anche se non potrà mai riportare al turgore dei tessuti palpebrali di un tempo.
La cute palpebrale è infatti molto sottile e il tenderla troppo non darà rotondità, ma solo un risultato innaturale perchè le palpebre e il loro movimento contribuiscono all’espressione dello sguardo.
Il trattamento degli effetti dell’invecchiamento di questo distretto prevede spesso, per avere un buon risultato, di correggere le variazioni delle tre componenti: sopracciglio, palpebra superiore e palpebra inferiore (certamente non obbligatorio, spesso consigliato per ottenere un ringiovanimento “armonico”).
Un’ultima notazione doverosa è quella di mettere in guardia dall’effettuare un intervento chirurgico sulle palpebre presso qualcuno che non abbia ben chiaro che le palpebre sono delle strutture che, come prima funzione, devono proteggere il bulbo oculare e la cornea.